Storie invisibili. Mahjuba (parte prima)

C’è la famiglia, a volte, a volte no.

Se sei anziana, molto malata, non parli la lingua e non hai contatti di fiducia, è dura, ma proprio dura andare avanti. Ti ritrovi dopo anni di lavoro con la schiena piegata dalle fatiche e dal dolore, completamente invisibile, in un mondo che ti frega, dove la malavita si insinua e resti un’ombra che non riesce ad alzarsi dal letto, per giorni con la gola arsa senza sapere chi chiamare. Così, tra pareti grigie di muri scrostati, senza acqua calda, con mesi di affitti e bollette arretrate, soprusi e ingiustizie, continui a sperare, pregando, senza mollare. Fino a quando un incontro ti ripaga dei tuoi sforzi, come un dono dal cielo, Houda, Madre di Quartiere.

Houda che ci mostra la bellezza di un lavoro professionale che sconfina nel cuore, un lavoro che diventa scambio, nutrimento e fondamenta per le persone che ha l’occasione di affiancare. Il cambiamento nella vita di Mahjuba, che in arabo vuol dire velata, è palpabile negli occhi che le brillano quando ci invita ad entrare, in una casa popolare di cui è orgogliosa, anche se la porta è rotta e sugli scaffali non c’è niente da mangiare, ma proprio niente, nemmeno un pacco di farina per fare il pane. La connessione che c’è fra loro si riconosce anche dalle piccole cose, come un dolce sognato la notte prima e ricevuto dalle mani di Houda l’indomani.

Commozione e gratitudine.

Per la vicinanza, il calore, per sentirsi presa per mano in un momento dove la fragilità scivola via piano piano. Aiutare Mahjuba non è solo renderle la dignità di essere una cittadina con dei diritti che non sapeva di avere, è anche farla sentire accolta, vista e riconosciuta come donna, madre, nonna, che può ancora ricevere e donare amore.

E’ importante celebrare il lavoro delle mdq ricordando che è il prodotto finale di una rete immensa di interconnessioni, di lavoro di volontari e professionisti che si mescolano insieme, in Terra e Pace, mossi da uno stesso intento e direzione: vivere e credere che sia possibile oggi costruire un mondo migliore.

(Se questa storia ti tocca e vuoi dare una mano, non esitare a contattarci, ci sarebbe bisogno di prendere un pacco viveri in zona Santa Rita e portarlo a casa casa di Mahjuba una volta alla settimana, oppure sostenere il nostro lavoro con libera partecipazione).

Partecipazione al patto di collaborazione per Torino antirazzista e inclusione nella rete “Torino Plurale”

Il 17 marzo 2020 la Città di Torino, su proposta dell’Assessore ai Diritti Marco Giusta, ha approvato una delibera in cui dichiarava il “patrimonio di conoscenze, azioni, buone pratiche antirazziste” come un bene comune e impegnava l’amministrazione a scrivere un Patto di collaborazione per la sua tutela.
Per la scrittura del Patto è stato pubblicato un avviso in cui enti, associazioni e gruppi informali che a vario titolo lavorano su questi temi, sono stati invitati a presentare delle proposte di azioni per la tutela del bene pubblico dell’antirazzismo. Alla chiamata hanno risposto 60 realtà tra cui Terra e Pace.
Una volta selezionate le proposte, siamo stati coinvolti all’amministrazione a prendere parte a un percorso (della durata di alcuni mesi) che porterà alla scrittura del Patto. In questo percorso, iniziato lo scorso settembre, si sono adottate delle metodologie di lavoro mutuate dall’educazione non formale. Il Patto vuole infatti definire degli obiettivi, delle priorità e delle azioni come impegni reciproci che le istituzioni e le associazioni prendono fra loro. Per far questo è necessario che siano adottati dei meccanismi di lavoro di tipo orizzontale, che garantiscano un ambiente di lavoro aperto e rispettoso delle idee di tutt*.
Sarà dunque una sfida e un’opportunità al tempo stesso, riuscire a creare uno spazio di incontro e di confronto capace di raccogliere la pluralità di proposte ed esperienze di realtà molto eterogenee e definire delle priorità. Nei due incontri che sono stati organizzati fino ad ora, abbiamo trovato questo lavoro molto stimolante, un’occasione sia per portare il nostro pezzetto di esperienza, ma anche e soprattutto un momento di educazione e di insegnamento molto preziosi. Intanto, a livello metodologico, educarci e allenarci costantemente al rispetto della parola dell’altro e al buon uso del tempo concesso per esprimere le proprie idee. Un altro aspetto riguarda l’educazione a cambiare prospettiva, a non focalizzarsi solo sulle priorità che ogni associazione o istituzione si è data, ma allenarci a vedere anche di uno stesso problema, un’altra soluzione.
Durante i mesi di lockdown, Terra e Pace è stata una delle 30 associazioni firmatarie della convenzione per l’implementazione del progetto “Torino Plurale” promosso dal Servizio Intercultura della Città di Torino. La convenzione ha avuto l’obiettivo di sostenere anche economicamente le associazione al fine di incrementare la distribuzione di aiuti alimentari e generi di prima necessità, nonché supportare azioni di mediazione sociale e di prossimità nei confronti della fascia di popolazione più fragile e marginale.
Con la fine della quarantena, le stesse associazioni firmatarie hanno incontrato l’amministrazione e l’Assessore Marco Giusta al fine di mantenere attiva la collaborazione. È stato creato un “tavolo” di lavoro che discuta le proposte circa le azioni che si potrebbero implementare e ragionare sulla natura stessa del tavolo che potrebbe trasformarsi in un rete formale o informale. Anche in questa occasione vediamo un’importante opportunità per Terra e Pace di condivisione con altre realtà che lavorano sul territorio e un’implementazione di attività sia in essere che nuove.

Progetto COnnessi VIcini Seppur Distanti: i risultati raggiunti

  • Grazie alla linea di Ascolto Empatico siamo riusciti a sostenere 21 persone. Con otto di queste è stato possibile intraprendere un percorso di counseling significativo, di seguito il feedback di S. per comprenderne meglio i risvolti.

“Questa esperienza è stata per me molto significativa, illuminante e intensa. Mi ha lasciato un senso di ristoro e fiducia, e ha aperto in qualche modo un sentiero per me del tutto nuovo. La magia della relazione che si è creata, nonostante la distanza fisica e i limiti del mezzo telefonico, ha dato al percorso un’incredibile naturalezza e intensità. Rimane per me sconvolgente la potenza del capovolgimento di prospettiva che la Comunicazione Empatica, con una guida sapiente e premurosa, ha potuto provocare in me, attraverso un’inaudita connessione con i miei bisogni ed emozioni. Sono stata accompagnata nello scoprirli, riconoscerli e accoglierli, sospendendo il giudizio e prendendomene cura. Considero questo percorso, fatto con Chiara e la CNV, un dono che la vita mi ha fatto, spargendo semi di vero rinnovamento dentro e fuori di me.”

  • Il servizio di tutoraggio scolastico ha supportato 12 bambini di età dai 9 ai 14 anni, per un totale di 30 ore complessive. Il servizio è durato per tutto il periodo emergenziale dove le famiglie si sono ritrovate ad affrontare l’emergenza sanitaria e momenti di difficoltà e vera crisi. La didattica a distanza, pur essendo uno strumento innovativo per l’esecuzione dei compiti ed il supporto scolastico, ha portato alla luce vari problemi che le famiglie in difficoltà economica si trovano ad affrontare ogni giorno, quali ad esempio l’analfabetismo informatico e/o la mancanza dei relativi strumenti. Il servizio si è rivolto infatti principalmente alle famiglie segnalate dai servizi sociali che non avevano supporti informatici adeguati per sostenere la didattica a distanza; abbiamo inoltre aiutato le famiglie di origine straniera a compilare le richieste per i pc in comodato d’uso gratuito e, grazie alla sinergia nata con il progetto TUTTICONNESSI, siamo riusciti a reperire pc e tablet rigenerati ed igienizzati.
  • Le Madri di Quartiere Julia e Celestina, durante i due mesi previsti dal progetto, hanno assistito e aiutato 49 nuclei familiari, di cui la metà di provenienza italiana e la restante di nazionalità marocchina, rumena, egiziana, tunisina, nigeriana, rom, bengalese, senegalese, brasiliana, peruviana e moldava. I canali di contatto sono avvenuti attraverso la campagna di comunicazione del progetto con i social, il sito internet e grazie alla rete di relazioni con i servizi sociali, le parrocchie, le case del quartiere, gli ospedali e il passaparola delle altre MdQ. Si sono trovate a chiedere aiuto molte famiglie che non l’avevano mai fatto prima, colpite inaspettatamente dalla crisi economica, bloccate senza lavoro a causa del lockdown, e che non erano a conoscenza delle possibilità loro offerte dai servizi territoriali. Il sostegno principale delle Madri di Quartiere è stato quello di fronteggiare l’impellente necessità alimentare grazie alla consegna dei pacchi offerti dagli snodi della Protezione Civile alle famiglie in difficoltà, ma il loro intervento ha coperto anche altri tipi di richieste quali:
    • assistenza ai malati, con accompagnamenti in ospedale o con il reperimento di medicinali consegnati presso le loro abitazioni;
    • assistenza a chi aveva appena subito un lutto e si trovava senza rete di sostegno;
    • assistenza a persone con irregolarità nel permesso di soggiorno e in attesa di documenti, a causa della chiusura della prefettura;
    • assistenza ad anziani, ma anche giovani, che non riuscivano a far fronte alla solitudine e all’isolamento;
    • assistenza a donne straniere in gravidanza.

Il punto di forza del progetto è stato indubbiamente la fiducia che le persone assistite hanno riposto nella figura della MdQ, oltre all’efficacia risolutiva dei loro interventi. Un punto critico si è invece riscontrato nella mancanza di ore a disposizione per assistere tutte le persone che ne hanno fatto richiesta, che si sono viste rifiutare l’aiuto.

 

Madri di Quartiere ai tempi del Coronavirus

🌱 Ringraziamo la Compagnia di San Paolo che attraverso il bando “Insieme andrà tutto bene” sostiene il lavoro delle nostre preziose Madri di Quartiere con il progetto Connessi Vicini seppur Distanti. 🌱

Il numero di telefono delle nostre MdQ corre veloce tra le vie di Torino. Sono una trentina le famiglie prese in carico e seguite settimanalmente, sia dal punto di vista della distribuzione di beni di prima necessità, sia per accompagnamenti presso ospedali per coloro che non possono interrompere trattamenti e cure sanitarie. Si tratta per lo più di persone sole, malate, a rischio, non autosufficienti, che non hanno una rete di sostegno intorno.

Come la signora T., italiana di 78 anni, vedova senza alcuna rete familiare. E’ stata l’assistente sociale dell’ospedale Regina Margherita, presso cui la signora fa la chemioterapia a contattare la nostra MdQ Celestina. Nonostante qualche resistenza iniziale da parte dell’anziana signora, adesso Celestina è il suo punto di riferimento: oltre all’appuntamento fisso del martedì per l’accompagnamento in ospedale, la signora chiama se ha bisogno di comprare qualcosa come acqua o farmaci, o semplicemente per scambiare due parole. Percependo la pensione minima, Celestina si è occupata di far inserire la signora tra i beneficiari del pacco alimentare distribuito in questo tempo di emergenza dalla Protezione Civile.

Anche G. può beneficiare dell’aiuto delle nostre Madri di Quartiere. Lui è orfano e disoccupato, e ha subìto una serie di operazione alle Molinette terminate con l’amputazione di diverse dita dei piedi. Abita distante dall’opsedale, e deve fare controlli frequenti.

Era in estrema difficoltà, non avrebbe potuto permettersi di pagare un taxi, non sapeva a chi rivolgersi. In un momento critico come questo, a cui si aggiungono problematiche di salute e la mancanza di un lavoro, avere qualcuno su cui contare non è cosa da poco.

Vi è poi M., mamma di un bimbo di 7 anni malato di leucemia che ha appena effettuato un trapianto di midollo. Per questa ragione si trovano a Torino, e sono ospiti presso la struttura dell’UGI (Unione Genitori Italiani) in c.so Unità d’Italia. La signora non conosce la città, non saprebbe come muoversi per reperire i beni di prima necessità. E anche se lo sapesse, la struttura ospitante è in un posto isolato e poco servito dai mezzi di trasporto. Ma questo è niente, rispetto alla preoccupazione di portare il virus al figlio che in questo momento sta faticosamente lottando per la vita. Ecco che Celestina, munita di tutti i dispositivi igienico-sanitari, si occupa di portare loro la spesa sul pianerottolo, facendo sentire meno sola la signora, spaesata in una città che non è la sua, e già sovraccarica di pensieri ed emozioni.

Vi è infine la signora L., marocchina arrivata da poco in Italia con il marito e un figlio di 2 anni. La nostra Madre di Quartiere Julia stava già affiancando la famiglia prima dell’emergenza sanitaria, in quanto il marito aveva perso il lavoro e non avevano entrate sufficienti per andare avanti. Il sopraggiungere del coronavirus ha arrestato il percorso di ricerca di un’occupazione, e il supporto di Julia si è tramutato per loro in distribuzione di generi alimentari. Giovedì scorso la signora L. si è improvvisamente sentita male. Julia l’ha accompagnata in ospedale mentre il marito sarebbe rimasto a casa con il figlio. Durante la visita, la donna ha scoperto di essere incinta al quarto mese. Lo stupore e la gioia di una nuova vita in arrivo si accompagnano tuttavia per L. a grande preoccupazione, in un momento di forte incertezza e disagio in cui la sua famiglia si affida ad aiuti esterni per andare avanti.

Il lavoro delle Madri di Quartiere è anche questo: accompagnare, sostenere, stare a fianco di chi ha una scarsa (o nulla) rete intorno nei momenti critici, anche quando la speranza viene meno, e le difficoltà sembrano prendere il sopravvento.

Orientamento, distribuzione a domicilio di generi alimentari e farmaci, accompagnamenti in auto, supporto emotivo. Ma la cosa che più di tutte le nostre MdQ hanno a cuore è che attraverso l’insalata, la telefonata e il passaggio in auto, arrivi un po’ di amore a coloro sui quali il Covid ha avuto un impatto maggiore.

Le Madri di Quartiere sono su TV 2000, trasmissione L’ora solare (al minuto 23!)

Grazie ad Antonella Ferrara per il servizio!
https://www.tv2000.it/orasola…/…/lora-solare-30-aprile-2020/

Counseling Empatico: è attiva la Linea telefonica di Ascolto

Cari Sostenitori,

grazie al progetto COnnessi VIcini seppur Distanti, abbiamo attivato una Linea telefonica di Ascolto per sostenere chiunque senta di aver bisogno di conforto, sostegno, e aiuto in questo momento di particolare difficoltà.

Può trattarsi di una singola telefonata per via di una situazione contingente, oppure si possono intraprendere dei brevi percorsi individuali di Counseling Empatico.

Grazie alle potenzialità dell’ascolto senza giudizio di una professionista, potrai trasformare le ansie, le preoccupazioni, la solitudine o i problemi di relazione con le persone più vicine.

Di seguito alcune testimonianze di chi si è già rivolto a questo servizio:

Il piccolo percorso intrapreso, anche se al telefono, mi ha aiutato moltissimo a fare chiarezza nella mente, a tirar fuori le mie emozioni, a riconoscere i bisogni nascosti dietro queste e a poterle comunicare in modo chiaro, pacifico ed empatico ad una persona cara con quale sto vivendo un conflitto enorme da tanto tempo. Non l’avrei mai creduto ma grazie a questo prezioso lavoro ho vissuto un miracolo: si è riaperto un dialogo perso tempo fa…

Grazie di cuore per il tuo supporto! Sei stata bravissima a prendermi per mano e farmi conoscere un nuovo mondo e un nuovo modo: la comunicazione empatica! Sta tutto nella voglia di connettersi, sta a ciascuno di noi… Grazie davvero.

Vi ricordiamo inoltre che lunedì 11 maggio partirà il Laboratorio online “Le Basi della Comunicazione Empatica” dove proponiamo su piattaforma Zoom un percorso di 3 incontri volto a:

  • conoscerti meglio
  • migliorare la qualità delle relazioni
  • sperimentare modalità alternative di comunicazione

Gli incontri successivi seguiranno di lunedì, il 18 e 25 maggio. La partecipazione è gratuita ma i posti sono limitati per garantirne la qualità, e la prenotazione è obbligatoria al numero 3534064018.

Per approfondimenti sulla Comunicazione Empatica, ti rimandiamo alla nostra pagina.

COnnessi VIcini seppur Distanti

Il progetto “COnnessi VIcini seppur Distanti” è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Insieme andrà tutto bene”.

Il progetto COnnessi VIcini seppur Distanti dell’Associazione Terra e Pace è stato uno dei 123 su 521 pervenuti a ricevere le risorse erogate del bando Insieme andrà tutto bene della Compagnia di San Paolo, iniziativa nata per  fronteggiare questo difficile momento di emergenza socio-sanitaria causata dal COVID 19. 

La nostra associazione è felice di poter contribuire con le proprie azioni e risorse umane nel dare sostegno e sollievo a nuclei familiari o individui singoli che hanno bisogno di un tutoraggio scolastico, di un servizio di counseling o di assistenza domiciliare nel disbrigo di pratiche quotidiane.

Due Madri di Quartiere, dotate dei necessari dispositivi igienico-sanitari, si sono messe al servizio del territorio torinese per aiutare nel quotidiano coloro che ne abbiano necessità (fare la spesa, accompagnamenti sanitari, pagamento bollette online, ecc.) e per veicolare una corretta informazione sulle disposizioni vigenti e sulle opportunità e agevolazioni messe a disposizione al livello cittadino, regionale e nazionale.

Chi è una Madre di Quartiere? Le Madri di Quartiere sono figure professionali informali, sono donne e madri appartenenti per lo più alle diverse comunità di origine straniera presenti in città. Nel tempo hanno raggiunto una buona conoscenza della lingua italiana e della realtà cittadina e, attraverso un’apposita formazione, hanno l’opportunità di trasformare la resilienza personale in professionalità. Diventano così, sia sentinelle dei bisogni del quartiere che tessitrici tra le comunità cui appartengono, la rete dei servizi territoriali e del terzo settore. Le Madri di Quartiere possono essere una risorsa preziosa in questo momento di crisi sanitaria e confusione sociale, in cui è importante che tutti siano informati e messi nella condizione di preservare la propria salute, collaborando per il contenimento del Covid-19. Raggiungere le comunità di origine straniera, rendere fruibili contenuti e disposizioni di legge altrimenti inaccessibili, aggiornare costantemente sulle misure precauzionali, dare il via a passaparola attendibili, accogliendo al contempo ansie e paure generate dalla pandemia, è lo specifico apporto che il progetto Madri di Quartiere può offrire in tale situazione emergenziale. 

Dal 2012 nella città di Torino sono state attivate 42 Madri di 15 nazionalità diverse, provenienti da Russia, Perù, Nigeria, Romania, Moldavia, Brasile, Camerun, Italia, Albania, Kenya, Egitto, Algeria, Marocco, Tunisia e Iran. Sono state in grado di fornire supporto di vario genere a 431 nuclei familiari, per un totale di 1.776 persone coinvolte.

A potenziare l’intervento delle MdQ si affianca, in un momento di crisi e paura, un servizio di Counseling individuale.  Si rivolge a chi  vive situazioni di disagio, conflitto o isolamento e ha bisogno di un tempo di ascolto e/o supporto emotivo. 

L’Associazione Terra e Pace lancerà, inoltre, un Laboratorio di Comunicazione Empatica aperto a 15 partecipanti per cinque incontri. Il laboratorio va incontro al bisogno di incontrarsi e confrontarsi attraverso uno scambio interattivo e giochi esperienziali, attraverso una piattaforma online. 

Che cos’è la Comunicazione Empatica? Uno strumento concreto, utilizzabile in tutti i contesti, basato su un ascolto profondo, che permette di conoscere meglio se stessi e migliorare la relazione con gli altri. Va oltre il semplice atto del comunicare e oltre alla straordinaria possibilità di raggiungere risultati, diventando una nuova chiave di lettura per affrontare le proprie relazioni personali, familiari e lavorative. Implica un cambio di prospettiva, una forte assunzione di responsabilità da parte di chi si appresta a praticarla: le interazioni con gli altri, diventano occasione di lavoro su di Sé e consapevolezza personale. Pur essendo del tutto naturale e disponibile in ognuno, il processo richiede un po’ di esercizio, teso a scardinare ciò che il linguaggio ed il pensiero giudicante, appresi e consolidati, hanno seppellito: la naturale predisposizione dell’essere umano all’empatia e al desiderio di contribuire al benessere dell’altro.  

Infine vogliamo esser d’aiuto ai genitori e studenti con una particolare attenzione alle famiglie di origine straniera per un servizio di tutoraggio scolastico utile nella gestione delle piattaforme online e per l’organizzazione dei compiti. 

 

               “Sono le difficoltà che fanno nascere i miracoli” (William F. Sharpe)