- Grazie alla linea di Ascolto Empatico siamo riusciti a sostenere 21 persone. Con otto di queste è stato possibile intraprendere un percorso di counseling significativo, di seguito il feedback di S. per comprenderne meglio i risvolti.
“Questa esperienza è stata per me molto significativa, illuminante e intensa. Mi ha lasciato un senso di ristoro e fiducia, e ha aperto in qualche modo un sentiero per me del tutto nuovo. La magia della relazione che si è creata, nonostante la distanza fisica e i limiti del mezzo telefonico, ha dato al percorso un’incredibile naturalezza e intensità. Rimane per me sconvolgente la potenza del capovolgimento di prospettiva che la Comunicazione Empatica, con una guida sapiente e premurosa, ha potuto provocare in me, attraverso un’inaudita connessione con i miei bisogni ed emozioni. Sono stata accompagnata nello scoprirli, riconoscerli e accoglierli, sospendendo il giudizio e prendendomene cura. Considero questo percorso, fatto con Chiara e la CNV, un dono che la vita mi ha fatto, spargendo semi di vero rinnovamento dentro e fuori di me.”
- Il servizio di tutoraggio scolastico ha supportato 12 bambini di età dai 9 ai 14 anni, per un totale di 30 ore complessive. Il servizio è durato per tutto il periodo emergenziale dove le famiglie si sono ritrovate ad affrontare l’emergenza sanitaria e momenti di difficoltà e vera crisi. La didattica a distanza, pur essendo uno strumento innovativo per l’esecuzione dei compiti ed il supporto scolastico, ha portato alla luce vari problemi che le famiglie in difficoltà economica si trovano ad affrontare ogni giorno, quali ad esempio l’analfabetismo informatico e/o la mancanza dei relativi strumenti. Il servizio si è rivolto infatti principalmente alle famiglie segnalate dai servizi sociali che non avevano supporti informatici adeguati per sostenere la didattica a distanza; abbiamo inoltre aiutato le famiglie di origine straniera a compilare le richieste per i pc in comodato d’uso gratuito e, grazie alla sinergia nata con il progetto TUTTICONNESSI, siamo riusciti a reperire pc e tablet rigenerati ed igienizzati.
- Le Madri di Quartiere Julia e Celestina, durante i due mesi previsti dal progetto, hanno assistito e aiutato 49 nuclei familiari, di cui la metà di provenienza italiana e la restante di nazionalità marocchina, rumena, egiziana, tunisina, nigeriana, rom, bengalese, senegalese, brasiliana, peruviana e moldava. I canali di contatto sono avvenuti attraverso la campagna di comunicazione del progetto con i social, il sito internet e grazie alla rete di relazioni con i servizi sociali, le parrocchie, le case del quartiere, gli ospedali e il passaparola delle altre MdQ. Si sono trovate a chiedere aiuto molte famiglie che non l’avevano mai fatto prima, colpite inaspettatamente dalla crisi economica, bloccate senza lavoro a causa del lockdown, e che non erano a conoscenza delle possibilità loro offerte dai servizi territoriali. Il sostegno principale delle Madri di Quartiere è stato quello di fronteggiare l’impellente necessità alimentare grazie alla consegna dei pacchi offerti dagli snodi della Protezione Civile alle famiglie in difficoltà, ma il loro intervento ha coperto anche altri tipi di richieste quali:
- assistenza ai malati, con accompagnamenti in ospedale o con il reperimento di medicinali consegnati presso le loro abitazioni;
- assistenza a chi aveva appena subito un lutto e si trovava senza rete di sostegno;
- assistenza a persone con irregolarità nel permesso di soggiorno e in attesa di documenti, a causa della chiusura della prefettura;
- assistenza ad anziani, ma anche giovani, che non riuscivano a far fronte alla solitudine e all’isolamento;
- assistenza a donne straniere in gravidanza.
Il punto di forza del progetto è stato indubbiamente la fiducia che le persone assistite hanno riposto nella figura della MdQ, oltre all’efficacia risolutiva dei loro interventi. Un punto critico si è invece riscontrato nella mancanza di ore a disposizione per assistere tutte le persone che ne hanno fatto richiesta, che si sono viste rifiutare l’aiuto.